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Come evitare di apparire sfigato violando il copyright

Come evitare di apparire sfigato violando il copyright

copyright

Vi è mai capitato che qualcuno si appropriasse di un vostro lavoro e lo spacciasse per suo? A me un sacco di volte. Ultimo caso qualche giorno fa, quando una mia illustrazione è finita magicamente su alcune piattaforme musicali. Solitamente in questi casi, prima di usare le maniere forti, contatto il “ladro” e ne chiedo la rimozione. La maggior parte delle volte funziona senza altre conseguenze.

La mia amica ha commesso vari errori madornali nel passaggio tra “l’ho fatta io” ed “è stato un caso“:

  1. Ha sottovalutato il popolo del web
  2. Mi ha sfidata sul mio territorio
  3. Ha nascosto la mano dopo aver tirato il sasso (il web non perdona)
Sottovalutare il popolo del web

Quando qualcuno si appropria di materiali altrui e la community ne viene a conoscenza parte la solidarietà. Si scatenano tanti piccoli Colombo e Sherlock Holmes che la poverina non sapeva esistessero. Sono venuti al pettine tutti i nodi: screenshot con date di pubblicazione, altri lavori spacciati per sui e rubati, male, da Pinterest e da Google immagini. Il nostro poteva essere un caso se il caso non fosse la normalità della soggetta.

Mi ha sfidata sul mio territorio

Come professionista del web ne conosco le regole e il linguaggio. Su internet tutto è di tutti e può essere usato, senza però danneggiare il legittimo proprietario. Dimostrare la paternità di un’idea, nonostante le leggi sul copyright, sul web, è complesso e quasi impossibile.

Ogni illustratore però ha un suo stile e una sua tecnica. Per arrivare a quel livello si studia, ci si applica, si rifinisce la tecnica, anche imitando o prendendo spunto da altri illustratori, perché nel design e nell’arte, per quanto ne si dica, nessuno inventa niente. Si prende spunto, si mescola al lavoro e alle idee di altri. Amore e Psiche è un’opera d’arte letteraria dello scrittore latino Apuleio, forse la più bella leggenda d’amore di sempre. Tantissimi artisti l’hanno riprodotta, dal Canova al Benzoni. Tutti però con la propria tecnica e sensibilità artistica e nessuno di loro è mai stato accusato di plagio, eppure il soggetto (idea) era lo stesso.

Sui miei profili social sono presenti molte riproduzioni di artisti che ammiro. Un po’ per definire meglio il mio stile e fare pratica, un po’ per mostrare le mie doti e un po’ per ammirazione. Ma nessuna di queste opere è mai stata commercializzata a scopo di lucro a terzi e spacciata per mia. Cosa che la mia amica invece ha fatto, ignorando le regole del web, del copyright e dell’etica professionale.

Ha nascosto la mano dopo aver tirato il sasso

Dopo la segnalazione sono partite le giustificazioni: “Non ho copiato. Mi sono ispirata ad altro”. Il popolo del web è sveglio e non ama essere preso in giro. Sono partite le condivisioni, l’analisi dello stile e del tratto. Il risultato è stato unanime: il soggetto da lei indicato non ci azzecca un tubo! Ha ricalcato (male) il tuo.

Poteva essere un caso, l’ho già detto, se lei non avesse commesso l’errore di farlo con molti altri. Dimostrando che è il suo modus operandi appropriarsi di lavori altrui, spacciandoli per propri. Ormai era stata smascherata e messa all’angolo. Poteva infinocchiare chiunque tranne chi sa usare un motore di ricerca o risalire alle informazioni contenute dentro una jpg e una png. È battuta in ritirata eliminando e oscurando i post del misfatto. Troppo tardi. Gli screenshot facevano già prova. Trincerarsi nell’oscuramento di un profilo ha reso evidente la sua malafede e ha trasformato un ragionevole dubbio in prova schiacciante. Per il popolo del web è colpevole!

La verità su questa vicenda la sappiamo solo noi due e considerando che non mi sto nascondendo, è evidente che non ho nulla di eticamente scorretto da rimproverarmi. Rubare l’opera altrui non solo danneggia l’autore che ha investito tempo, risorse e molto probabilmente anche denaro, danneggia in primis il cliente che potrebbe essere esposto a querele e azioni legali per appropriazione e violazione del copyright.

Sono sicurissima che la mia amica non fosse inizialmente in mala fede. Che pensasse che nessuno si sarebbe accorto del fatto e che se una cosa sta sul web e la si ricalca su un foglio la fa diventare automaticamente opera propria. Ingenuità, scarsa conoscenza in materia e poca esperienza l’hanno indotta nell’errore e catapultata dalla parte del torto.

Possiamo evitare casi simili e siamo tutelati sul copyright?

Sì possiamo farlo. La migliore risorsa disponibile online è il sito dirittodautore.it che ha realizzato anche la guida al diritto d’autore online e contiene molte risorse indispensabili sull’argomento.

È importante sapere che siamo tutelati dalla legge e che possiamo far valere il nostro diritto a veder riconosciuta la proprietà intellettuale di un’opera, sia essa una fotografia, un’illustrazione, una grafica, un video, un audio o uno scritto.

È importante anche che sappiate che il diritto al riconoscimento della proprietà intellettuale è cosa più forte e stringente della proprietà intellettuale stessa, per sua stessa natura inviolabile e incontestabile.

Ho rivendicato il copyright?

Nel mio caso ho deciso, anche grazie alla comprensione del mio cliente, di non procedere per vie legali. Credo che la lezione sia stata impartita a sufficienza. La figuraccia fatta dalla mia (ormai ex) amica mi ripaga dei soldi persi. Per mia grande fortuna, lo capisco solo ora, non ho bisogno di appropriarmi del lavoro altrui per avere meriti, clienti o stima. La mia ex amica è sfortunata. Il popolo del web l’ha eletta regina degli sfigati e questo mi basta.

Cosa ho imparato? Che il detto: “dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io” vale più del diritto d’autore.