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Il Potere delle Fandom K-Pop nel Marketing, nel Design e nell’UX

Il Potere delle Fandom K-Pop nel Marketing, nel Design e nell’UX

Illustrazione che rappresenta 5 ragazze di una fandom con la scritta k-pop, su sfondo rosa fluo.

Da quando ho iniziato a collaborare con aziende coreane, mi sono ritrovata mio malgrado (scherzo!) a entrare in contatto con l’industria del K-pop. E devo ammettere che, pur non essendo assolutamente un’appassionata, non ho potuto fare a meno di restare impressionata dall’impatto straordinario che questa cultura ha sul marketing, sul design e sulle dinamiche sociali. Il K-pop, infatti,  non è solo un genere musicale, è un fenomeno globale che riesce a coinvolgere milioni di fan, sfruttare al massimo le piattaforme digitali e costruire esperienze uniche, tutto con una strategia impeccabile.

Nel corso di questo viaggio, ho imparato molto su come questo mondo sia riuscito a mescolare creatività, marketing e innovazione. E queste lezioni sono state per me fonte di riflessione, ispirazione e crescita, su come possiamo applicare simili strategie nel nostro lavoro di designer e professionisti del marketing.

Il Ruolo Fondamentale delle Fandom: Più di una Community, una Vera e Propria Esperienza

Le fandom del K-pop non sono semplici gruppi di fan. Sono vere e proprie comunità globali che hanno una forza di mobilitazione incredibile. Queste community sono in grado di influenzare classifiche musicali, sponsorizzazioni e persino cause sociali e le etichette discografiche lo sanno bene. I fan non solo ascoltano la musica: sono coinvolti in ogni aspetto della carriera di un idol e questo influenza pesantemente le strategie di marketing.

Per esempio, i fan club ufficiali gestiti dalle agenzie offrono contenuti esclusivi, merchandising e prevendite di biglietti per concerti. Inoltre, le fanbase internazionali svolgono un ruolo cruciale nel tradurre contenuti, organizzare eventi e campagne promozionali per supportare i loro artisti preferiti. Un’altra componente essenziale sono i master-nim, fotografi e videomaker non ufficiali che seguono gli idol ovunque, creando immagini di qualità che spesso superano quelle ufficiali. E, naturalmente, le fandom sono in prima linea quando si tratta di mobilitarsi per votazioni, streaming e acquisti di massa.

Un esempio? La capacità di un gruppo di fan di far entrare una canzone nelle classifiche globali tramite il voto collettivo e l’acquisto di album in massa. Numeri alla mano, nel 2023 il mercato K-pop ha generato oltre 5 miliardi di dollari di entrate. I BTS nel 2023 hanno venduto oltre 40 milioni di album a livello globale. Stray Kids e SEVENTEEN continuano a battere record con ogni nuovo rilascio, tutto grazie a chi? Alla forza di queste community.

Foto di un concerto dei BTS visto dalla platea della fandom, con tantissime luci colare di azzurro-vilaceo.

Crediti immagine: Weverse.

Strategie di Marketing: Come le Etichette Sfruttano il Potere delle Fandom

Le etichette K-pop hanno sviluppato un approccio strategico al coinvolgimento delle fandom che può essere una grande lezione per noi che lavoriamo nel marketing e nel design. La gestione dei social media è uno degli aspetti fondamentali: TikTok è il regno delle challenge di danza e dei video virali, mentre X serve per aggiornamenti veloci e interazione diretta con i fan. Instagram è pensato per mantenere un’estetica visivamente eccellente, mentre YouTube ospita le performance live, i vlog dietro le quinte e i videoclip musicali con strategie di rilascio mirate.

Ma non si ferma qui: piattaforme come Weverse e VLive sono state create appositamente per offrire una connessione più diretta tra artisti e fan. Queste piattaforme, dietro abbonamento, offrono contenuti esclusivi, creando un rapporto unico e intimo tra idol e pubblico.

Un altro aspetto fondamentale è la strategia di vendita degli album. Le etichette pubblicano versioni multiple dello stesso album, ciascuna con un design e contenuti esclusivi, spingendo i fan a collezionarle tutte. Le photocard casuali, che sono piccoli ritratti degli idol inclusi in modo randomico negli album, sono un altro incentivo all’acquisto ripetuto. Inoltre, i pre-order vengono premiati con gadget e contenuti speciali disponibili solo per chi acquista in anticipo. Le stesse fandom organizzano campagne di streaming di massa per garantire che gli album arrivino in cima alle classifiche globali. Le agenzie pianificano ogni dettaglio di queste strategie per massimizzare i guadagni, sfruttando l’enorme potere delle fandom.

Il Lato Oscuro della Pressione Fandom-Industria

Nonostante il coinvolgimento delle fandom sia un aspetto positivo per il successo degli idol, ci sono anche aspetti negativi legati a questa pressione. L’attesa costante di contenuti nuovi, la necessità di mantenere un’immagine perfetta e la competizione tra i gruppi possono sfociare in un ambiente tossico. Gli idol sono sottoposti a stress e burnout a causa delle aspettative irrealistiche imposte dal pubblico. In alcuni casi, se un artista prende una decisione impopolare, le fandom possono organizzare boicottaggi o campagne di protesta che rischiano di compromettere la carriera di un idol.

Un esempio di queste dinamiche è il caso di Kim Garam, ex membro delle LE SSERAFIM, il cui debutto è stato rovinato da accuse di bullismo scolastico. La pressione mediatica e il boicottaggio dei fan hanno portato l’agenzia a rimuoverla dal gruppo dopo sole poche settimane. Un altro caso popolare è quello di HyunA, che, nonostante il suo status iconico, è stata costretta a lasciare la Cube Entertainment a causa delle polemiche legate alla sua relazione con Dawn.

Anche chi lavora dietro le quinte, come i produttori, stylist, coreografi, videomaker o manager, può trovarsi nel mirino delle fandom. Ci sono stati episodi in cui stylist sono stati attaccati sui social per aver vestito un idol in modo “troppo intimo” o coreografi accusati di essere troppo vicini a una performer. Queste dinamiche dimostrano quanto possa essere difficile lavorare nell’industria del K-pop, anche dietro le quinte.

Il Confronto con l’Italia e il Futuro del Marketing nel K-Pop

In Italia, sebbene ci siano fandom e gruppi di fan affezionati, la struttura e l’intensità del coinvolgimento non sono paragonabili a quelle del K-pop. Qui, un artista può avere un pubblico devoto, ma raramente vediamo organizzazioni coordinate di fan che spingono un album in cima alle classifiche globali o che organizzano boicottaggi per una decisione controversa. La differenza culturale tra il K-pop e la scena musicale italiana è evidente: nel K-pop, ogni dettaglio è pianificato per alimentare il senso di appartenenza e la connessione tra l’artista e il suo pubblico, mentre in Italia il rapporto con i fan è meno strutturato e più spontaneo.

Il K-pop ha ridefinito il marketing musicale, trasformando le fandom in una forza commerciale incredibile. Le etichette sanno che il coinvolgimento attivo dei fan è essenziale e hanno sviluppato strategie social mirate che si adattano perfettamente alle piattaforme digitali.

Le Lezioni che Possiamo Imparare delle Fandom K-Pop nel Marketing e nel Design

Il K-pop è molto più di un fenomeno musicale. È una macchina di marketing e design che ha rivoluzionato il modo in cui creiamo e promuoviamo esperienze. Le fandom K-Pop, con il loro incredibile impegno, ci insegnano che, quando progettiamo esperienze, dobbiamo puntare a qualcosa di più grande: un senso di appartenenza, una connessione autentica. Solo così possiamo sperare di creare relazioni durature e significative con il nostro pubblico.

Nel marketing e nel design, il segreto sta nel fare sentire ogni individuo parte di un ecosistema condiviso. E quando ci riusciamo, i risultati sono straordinari.


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