Nel caotico e affollatissimo mondo del celebrity beauty marketing, dove ogni settimana spunta una nuova linea con il nome di una star e la promessa di rivoluzionare il nostro bagno, arriva Isima. Sì, la firma è quella di Shakira, e sì, il brand è stato lanciato con tutti i crismi del marketing moderno. Ma no, non è la solita operazione di facciata-glitter-e-Instagram-ads.
Isima è una case history interessante perché riesce a bilanciare estetica, strategia e sostanza. E in un settore affollato come quello del beauty marketing, dove i flaconi si somigliano e le parole diventano presto rumore, non è cosa da poco. Anzi, è una piccola rivoluzione, fatta di gesti di design intelligenti, messaggi mirati e un branding che non si vergogna di essere pop, ma nemmeno di essere profondo.
- Immagine per gentile concessione di Isima.
- Immagine per gentile concessione di Isima.
Beauty marketing: quando il branding ha i capelli ricci e parla spagnolo
Parlare di beauty marketing oggi significa parlare di community, valori e micro-targeting. Chi si ostina a usare la “bellezza universale” come leva di comunicazione probabilmente è rimasto bloccato nel 2012. Shakira o meglio, il team dietro Isima, lo sa bene. E decide di fare centro su una nicchia molto reale: quella delle donne latine con capelli ricci o mossi.
Questa non è solo una scelta demografica, è una mossa di posizionamento culturale. Isima prende una fascia di pubblico trascurata e la mette al centro. Non in modo paternalistico (“finalmente anche voi potete usare shampoo di qualità!”), ma con tono di voce caldo, informato, partecipe. Shakira non si limita a essere una testimonial sorridente, si autoproclama Chief Community Officer. E non è solo un titolo trendy: è un modo per dare struttura a un dialogo reale.
Il concetto di comunità non è un abbellimento qui, è parte integrante della strategia di beauty marketing. Si comunica con linguaggio inclusivo, si celebra l’identità senza farla diventare folklore da supermercato e si propongono soluzioni realmente pensate per quel tipo di capello. Il tutto condito da un metodo scientifico, il TriModal Method™, che è più di un’etichetta finto-tech. è spiegato, dimostrato e testimoniato da chi lo usa.
- Immagine per gentile concessione di Isima.
- Immagine per gentile concessione di Isima.
Packaging pop e accessibile: l’identità visiva che funziona
Passiamo al packaging. Perché sì, anche l’occhio vuole la sua parte, ma anche le mani bagnate sotto la doccia. E Isima lo sa.
Qui il design non è solo “bello da vedere su Instagram”, è pensato per essere usato. Le forme dei flaconi sono ergonomiche e riconoscibili. Hai presente quando stai cercando il balsamo e finisci per insaponarti i capelli con lo scrub corpo? Ecco, con Isima, no. E questo non è solo design industriale, è user experience fisica, tangibile.
E poi i colori: una palette brillante, energetica, “más es más” senza essere kitsch. I nomi dei prodotti sono piccoli capolavori di branding affettuoso e pop: “Riquísima”, “Curls Don’t Lie” (strizzata d’occhio al passato musicale della founder). È un’estetica che non vuole sembrare francese a tutti i costi, né minimal nordica: è orgogliosamente latina, ironica e riconoscibile.
E se da un lato non grida a gran voce la sua sostenibilità, dall’altro non compie l’errore di fingersi green a tutti i costi. Nessuna promessa vuota, solo materiali scelti con cura, confezioni pratiche e un impatto comunicativo ben calibrato. È già qualcosa, in un settore dove il greenwashing è dietro ogni claim.

Immagine per gentile concessione di Isima
Un sito da manuale: UX, UI e community first
Il sito di Isima (www.isima.com) è, per dirla senza troppi giri di parole, una lezione di digital design in chiave beauty marketing.
- Navigazione semplice: finalmente un sito dove il menu non è un labirinto. Le sezioni sono chiare, essenziali, con tutto al posto giusto.
- Design immersivo: visual coinvolgenti ma leggeri, animazioni che accompagnano senza disturbare, una palette coerente con il packaging e con l’identità del brand.
- Contenuti con sostanza: spiegazioni chiare, numeri, grafici, percentuali. Il TriModal Method™ non è un mistero, ma una promessa trasparente.
- Responsive al 100%: l’esperienza mobile è fluida, completa, piacevole. Non è un adattamento pigro della versione desktop, ma un vero progetto mobile-first.
- Checkout snello: compri in pochi click. Nessuna barriera, nessuna distrazione. L’effetto? Un funnel che funziona davvero.
- Community integrata: ci sono storie, commenti, social feed e spazio per partecipare. Il brand diventa una piattaforma viva, dove le consumatrici non solo comprano, ma interagiscono, raccontano, si riconoscono.
Il valore dell’autenticità nel beauty marketing contemporaneo
Forse la parola più abusata nel marketing degli ultimi 10 anni è autenticità. Tutti la vogliono, pochi la praticano. Isima ci riesce non perché si sforzi di sembrare autentica, ma perché ha qualcosa di autentico da dire. E lo dice bene, senza strafare.
La scelta di un posizionamento etnico e scientifico, l’integrazione tra estetica e funzione, la costruzione di una community digitale attiva e viva… tutto questo compone un’operazione coerente, vera.
In un mondo in cui i brand beauty spesso scivolano nel territorio del “too much” o del “too fake”, Isima offre un’alternativa: pop ma credibile, accessibile ma curato, divertente ma con testa.
Lezioni da portare a casa: best practice di beauty marketing da Isima
Se stai cercando ispirazione per costruire o analizzare un progetto di marketing beauty, ecco cosa imparare da Isima:
- Conosci il tuo pubblico davvero. Non inseguire l’universalità, ma parla a chi si sente escluso. E fallo in modo consapevole.
- Cura il design funzionale, non solo estetico. L’esperienza fisica del prodotto è parte integrante della brand experience.
- Fai del sito un’estensione del brand. Non basta un e-commerce bello, serve un ecosistema digitale coerente.
- Racconta storie, non slogan. Spiega i metodi, mostra i risultati, dai voce alla tua community.
- Non fingere sostenibilità, pratica la trasparenza. Meglio un impegno misurato che una promessa gonfiata.
Shakira, branding queen, ma con criterio
Isima non è solo l’ennesima linea di haircare con una popstar sul flacone. È un progetto ben studiato, nato da una visione precisa, capace di usare il nome di Shakira come chiave d’accesso, non come fine ultimo. È beauty marketing con un’identità chiara, che non urla per farsi notare, ma conquista con intelligenza.
Nel marasma delle proposte tutte uguali, Isima si distingue perché capisce che il vero lusso oggi è essere riconosciuti per quello che si è davvero, non per quello che si finge di essere.
E se alla fine ci viene voglia di cantare “Waka Waka” dopo lo shampoo, beh… è solo un effetto collaterale.
Pronta (o pronto) a dare forma al tuo next beauty brand?
Parliamone davanti a un caffè. Il tuo marketing merita più di un bel packaging.