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Ramen Coreano: Il Packaging Psichedelico che Ti Urla in Faccia

Ramen Coreano: Il Packaging Psichedelico che Ti Urla in Faccia

Illustrazione di una ciotola di ramen coreano con uova, verdure e prosciutto, accompagnata da una bottiglia di soju e una ciotolina di salsa verde su uno sfondo arancione. Sopra la ciotola è presente una scritta in coreano: "라면 먹고 갈래?" (tradotto: "Vuoi mangiare ramen e restare?").

Se hai mai messo piede in un supermercato asiatico, sai esattamente di cosa sto parlando: scaffali traboccanti di pacchetti di ramen istantaneo coreano che sembrano più poster di concerti punk che confezioni di cibo. I designer di queste confezioni non conoscono la parola “minimalismo”, e noi li amiamo per questo. Colori accecanti, mascotte strambe e lettering che sembra urlarti in faccia come un venditore di mercato posseduto: benvenuti nel meraviglioso mondo del packaging del ramen coreano.

Confezioni di ramen coreano, con design colorati in blu e rosso, esposte su uno scaffale di un supermercato. Un cliente cammina sullo sfondo.

Il Colore: Una Scarica di Caffeina per gli Occhi

Dimentica i tenui colori pastello della grafica scandinava o il sottile equilibrio cromatico del design giapponese. Il ramen coreano è un trip visivo degno di un neon di Seoul in overdose. Rosso fuoco per farti capire che quella roba dentro ti farà sputare fiamme, giallo acido per attirare la tua attenzione come un cartellone pubblicitario di Las Vegas, verde radioattivo per un tocco di “forse non dovrei mangiarlo, ma lo farò lo stesso”. Ogni pacchetto è una sfida alla sobrietà visiva, e chiunque abbia deciso questa palette merita un premio per il coraggio cromatico.

Le Mascotte: Polli Psicopatici e Demoni Deliziosi

Se c’è una cosa che distingue il ramen coreano da quello di altre nazioni, è la sua passione per le mascotte. E non parliamo di teneri animaletti che sorridono innocenti: qui troviamo polli in preda a crisi isteriche, demoni con le fiamme negli occhi e creature non meglio identificate che sembrano uscite da un anime proibito. Prendi Samyang (삼양), il brand che ha reso famoso il ramen nucleare: la sua mascotte è un pollo che sembra soffrire ogni singolo momento della sua esistenza. Ha sempre la bocca aperta in un urlo di dolore, la faccia rossa e gocce di sudore che gli colano ovunque. Se un pacchetto di ramen deve convincerti che dentro c’è l’inferno, questa è la strada giusta.

Tipografia: Il Font che Ti Prende a Schiaffi

La tipografia sulle confezioni di ramen coreano è un’esperienza a sé stante. Lettere giganti, spesso in rilievo, che sembrano gridare “MANGIAMI SUBITO O SOFFRIRAI”. Caratteri coreani mescolati a inglese sgrammaticato che suona come il titolo di un film d’azione degli anni ’80. Qualche volta ci trovi anche ideogrammi giapponesi, perché la confusione linguistica è parte del divertimento. L’obiettivo è chiaro: farti venire fame e metterti un po’ d’ansia nello stesso tempo.

Iconografia: Esplosioni, Fiamme e Lacrime

Se vuoi sapere se un ramen coreano ti farà soffrire, non devi nemmeno leggere gli ingredienti. Basta guardare gli elementi grafici sulla confezione: fiamme ovunque, teste che esplodono, lingue in fiamme e lacrime di sofferenza pura. Se un pacchetto sembra l’adattamento visivo di un attacco di panico, probabilmente stai per mangiare uno dei ramen più piccanti della tua vita.

I Brand Più Famosi in Corea

Il mercato del ramen istantaneo coreano è dominato da alcuni giganti che hanno reso questi noodles un culto mondiale. Ecco i principali:

  • Shin Ramyun (Nongshim, 농심): Il classico per eccellenza, con la sua confezione rosso fuoco e il sapore intenso e speziato che ha conquistato il mondo.
  • Samyang (삼양): Famoso per il famigerato Buldak Bokkeum Myeon, il ramen infernale che ha dato il via alla “Spicy Noodle Challenge” su YouTube.
  • Paldo (팔도): Conosciuto per il suo Bibimmyeon, il ramen freddo dolce e piccante perfetto per l’estate.
  • Ottogi (오뚜기): Celebre per il Jin Ramen, disponibile sia in versione delicata che piccante, un’opzione più morbida rispetto ai mostri di capsaicina di Samyang.
  • Yeul Ramen (Ottogi, 열라면): Una versione più aggressiva del classico Jin Ramen, per chi vuole qualcosa di più piccante senza esagerare.

Edizioni Limitate e Collaborazioni Assurde

Ogni tanto i brand coreani si svegliano e decidono che il loro ramen deve diventare ancora più strano. Edizioni limitate che mescolano gusti improbabili (formaggio fuso e pollo infuocato? Perché no?) e collaborazioni con aziende di snack, idol del K-pop o addirittura cartoni animati. Se hai sempre sognato di mangiare un ramen al gusto di patatine piccanti con sopra la faccia di un idol che ti fissa con sguardo sensuale, il mercato coreano ha già pensato a te.

Confezione di Paldo Bibimmyeon, il famoso ramen coreano freddo, con noodles, salsa piccante dolce e guarnizioni di uova e verdure fresche. Design celebrativo per il 40° anniversario

Curiosità: “Vuoi Venire da Me a Mangiare Ramen?”

In Corea, invitare qualcuno a “mangiare ramen” non è solo un invito a un pasto veloce e saporito. La frase “라면 먹고 갈래?” (“Ramyun meokgo galrae?”) è diventata un vero e proprio eufemismo per proporre di andare a casa… con intenzioni ben più piccanti dello stesso ramen.

Resa celebre da film e K-drama, oggi è l’equivalente coreano del nostro intramontabile “Vuoi salire a bere un caffè?”. Quindi la prossima volta che qualcuno ti invita a mangiare ramen a casa sua, occhio: potresti finire in qualcosa di molto più bollente dell’acqua dei noodles.

Conclusione: Il Packaging che Ti Cambia la Vita (o Quasi)

Il ramen istantaneo coreano non è solo cibo. È un’esperienza visiva, un viaggio psichedelico nel design grafico più sfrenato, un attacco frontale ai tuoi sensi prima ancora che tu apra il pacchetto. Ti promette sapori forti, sofferenza termonucleare e forse anche una leggera allucinazione da capsaicina. Ma soprattutto, ti dimostra che il packaging non deve essere noioso. Perché se un pollo cartoon può convincerti a soffrire volontariamente per una ciotola di noodles, allora il design ha davvero fatto il suo lavoro.


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