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L’importanza del White Space (spazio bianco) nel design

L’importanza del White Space (spazio bianco) nel design

white space

Chi mi conosce lo sa, sono la regina del minimalismo, dove posso tolgo, adoro il bianco e lo spazio.

Questa mia caratteristica però, mi porta spesso a sentirmi dire dal cliente: “C’è troppo bianco” “Cos’è tutto quello spazio?” “Non possiamo riempire un po’?”. In questo post vi vorrei spiegare l’importanza dello spazio nella progettazione grafica.

Ogni immagine promozionale, pubblicità, sito web, deve trasmettere un messaggio, che sia “compra questo prodotto” o “iscriviti a questo servizio”, il compito di un designer è far si che la comprensione del messaggio sia il più possibile diretta ed efficace, ma soprattutto che una volta arrivata al cliente, sia esattamente ciò che si aveva intenzione di trasmettere. È sta proprio qui l’importanza dello spazio bianco o più precisamente: white space.

Ma andiamo con ordine:

Che cos’è il white space?

Il whitespace è lo spazio bianco o anche spazio vuoto o spazio negativo, sintetizzando: con questo termine si indica lo spazio tra i diversi elementi che compongono una determinata grafica.

Lo spazio bianco viene spesso erroneamente associato all’idea di vuoto o di assenza ma all’interno di un testo, per esempio, lo spazio è essenziale e trasmette al nostro cervello un segnale positivo: la pausa.

Nella grafica gli spazi sono molto importanti, in particolare modo in presenza di lunghi testi o di molte informazioni o contenuti. Aiutano a creare ritmo e aumentano la leggibilità.

Gli whitespaces vengono solitamente suddivisi in due categorie: macro e micro, a seconda degli elementi grafici da suddividere all’interno di un layout, inteso come struttura base di un qualsiasi supporto, da una pagina a un monitor.

Il macro white space è lo spazio più importante tra gli elementi del layout e solitamente viene inteso come lo spazio esterno, ossia i margini in un impaginato o il padding in un sito web.

Il micro white space invece può essere definito quello tra i paragrafi in un testo, tra il titolo e l’inizio del testo o tra un’immagine e la didascalia o un testo, o anche tra sole immagini. Con micro white space si indica anche lo spazio tra parole (tracking) o tra singole lettere (kerning).

Viene immediato quindi intuire che lo spazio sta alla base della leggibilità di un testo, di una pagina web, di un portfolio e di qualsiasi layout che comprenda al suo interno diversi elementi grafici. Se usato nel modo giusto crea armonia e fa si che il lettore sia invogliato a continuare la lettura.

Il white space è spesso legato al concetto di leggibilità e praticità e come ci insegna la psicologia dei colori, il bianco, come il nero (e non solo), trasmette al nostro cervello l’idea di eleganza, lusso, pulizia e come diceva una dei più grandi architetti del ‘900, Van de Rohe: “Less is more”. Lo spazio è strettamente collegato al concetto di minimalismo e quindi di design pulito e senza inutili fronzoli.

Tutti questi concetti possono essere sfruttati in mille modi diversi per il posizionamento di un Brand e della creazione dell’immagine coordinata. L’utilizzo dello spazio e del minimalismo all’interno di una campagna pubblicitaria, infatti è tipico dei marchi che vogliono trasmettere al cliente eleganza e pulizia, non a caso lo utilizzano soprattutto i produttori di cosmetici o il mondo del fashion. Ovviamente in ogni prodotto entrano in gioco diversi fattori, ma se si ha a che fare con determinati marchi: cosmesi, fashion, food o lusso in generale, è sempre bene considerare un uso oculato dello spazio.

Alcuni esempi di utilizzo dello spazio bianco nei grandi marchi che conosciamo benissimo, come Apple e Google, che hanno fatto del bianco e del minimalismo il loro plus.

Lo white space permette sostanzialmente di:

  • Valorizzare determinati elementi grazie ai macro white space
  • Migliorare la leggibilità di un testo grazie ai micro white space
  • Alleggerire la struttura del layout, garantendo una migliore esperienza utente/cliente
  • Evitare la costruzione di pagine troppo dense e pesanti

Quindi bianco is better! Se lo si utilizza c’è un perché e inserire un miriade di informazioni addensate o riempire a tutti i costi non è mai un bene. La confusione genera confusione e per noi l’importante è trasmettere il messaggio e non rimbambire di informazioni! Spero che questo post sia utile a capire l’importanza del bianco e dello spazio nella progettazione grafica, evitando in futuro il “possiamo riempire”?