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Il Graphic Design di Squid Game: Dietro le Quinte di un Geniale Esperimento Visivo

Il Graphic Design di Squid Game: Dietro le Quinte di un Geniale Esperimento Visivo

Graphic design di Squid Game 2: particolare del poster

Se anni fa mi avessero detto che una serie sudcoreana avrebbe rivoluzionato l’intrattenimento mondiale, avrei alzato un sopracciglio. Poi è arrivato Squid Game—e il panorama non è stato mai più lo stesso. Da qui, la domanda: quanto può contare il graphic design di una serie per riscrivere le regole del gioco? Da graphic designer che lavora in Corea, ho avuto l’opportunità di osservare questo fenomeno da vicino e non posso fare a meno di riflettere su come una serie così visivamente potente abbia trasformato un semplice gioco in una riflessione complessa sulle disuguaglianze sociali e sull’umanità.

Immagine del logo di Squid Game in coreano

Forme Geometriche: Un Linguaggio Universale

Squid Game non è solo una serie. È un esempio di come il design possa raccontare storie in modo simbolico. Al centro di tutto ci sono tre forme geometriche: cerchio, triangolo e quadrato. Sebbene possano sembrare semplici, questi simboli sono molto significativi. Ogni forma rappresenta un ruolo in una gerarchia rigida:

  • Il cerchio è il simbolo dei lavoratori. Rappresenta la base della piramide, esprimendo subordinazione e anonimato.
  • Il triangolo rappresenta i soldati. Sono i difensori dell’ordine, pronti a eseguire ordini senza esitazioni.
  • Il quadrato simboleggia i supervisori. Sono coloro che detengono il potere e il controllo, gestendo i destini degli altri.

Ma aspetta, c’è di più. Queste forme non sono solo simboli casuali, corrispondono, infatti, a lettere dell’alfabeto coreano! Il cerchio è la “O”, il triangolo la “J” e il quadrato la “M”. Insieme formano “OJM”, l’abbreviazione di 오징어 게임 (Ojingeo Geim), il titolo originale di Squid Game. Un dettaglio che a noi stranieri può sfuggire, ma che in Corea è riconoscibile al volo, un piccolo codice segreto che lega il design direttamente alla cultura locale.

E se oltre a questo aggiungiamo che i giochi su cui si basa la serie sono veri e propri ricordi d’infanzia per milioni di coreani, il mix di nostalgia e violenza fa scattare qualcosa di molto forte nel pubblico sud coreano. Un impatto emotivo che noi, da fuori, non riusciamo a cogliere completamente.

Dal punto di vista del design, ammiro lo stile di Hwang Dong-hyuk, ha fatto in modo che queste forme fossero un filo conduttore visivo fortissimo, rigoroso e disciplinato, proprio come la trama. Ogni scena è lavata da questo linguaggio grafico semplice ma potentissimo.

Guardie di Squid Game con tute rosa e maschere geometriche, pronte a sorvegliare i partecipanti del gioco della morte.

Colori: Tra Contrasto e Simbolismo

I colori in Squid Game sono un altro strumento visivo geniale, utilizzato per stravolgere le percezioni dello spettatore. Nella cultura pop coreana, il rosa non è associato solo alla dolcezza o all’innocenza, come spesso accade in Occidente. Richiama anche un’estetica artificiale e teatrale, molto tipica di certi stili K-pop o street fashion. Qui diventa il colore del controllo autoritario, che scalpita e inquieta.

Il verde spento delle uniformi dei giocatori? Un richiamo diretto alle uniformi scolastiche coreane, simbolo di disciplina, pressione sociale e conformismo dalla tenera età. Per il pubblico coreano, questo verde è carico di significati forti ed evoca vulnerabilità, anonimato e la lotta quotidiana contro un sistema rigido.

Hwang Dong-hyuk ha spiegato che il gioco cromatico tra rosa e verde è studiato per sottolineare il contrasto tra paura, potere e fragilità. Il rosa, pur sembrando innocente, vibra di energia inquietante. Il verde invece trasforma i giocatori in pedine sacrificabili, anonime ma essenziali al gioco. Questo contrasto cromatico diventa un modo potente per raccontare visivamente le ingiustizie sociali senza dire una parola.

La Bambola: Un Simbolo che Va Oltre il Gioco

Non si può parlare di Squid Game senza menzionare la famosissima bambola gigante del primo gioco, quella che picchia duro sul “Un, due, tre… stella!”. Ma sapete cosa dice davvero? Non è la solita filastrocca “un, due, tre stella” tradotta in coreano, come molti pensano. In realtà, la bambola recita la frase: 무궁화 꽃이 피었습니다 (mugunghwa kkochi piotsseumnida), che significa “Il fiore di ibisco è sbocciato”.

Quel fiore, il mugunghwa, è l’ibisco cinese ed è il fiore nazionale della Corea del Sud. Ma non è solo un ornamento, nella cultura coreana rappresenta eternità, resistenza e immortalità. È legato alla tenacia del popolo sudcoreano, capace di sopravvivere e rifiorire nonostante le difficoltà storiche. Un simbolo forte, specialmente dopo la liberazione dal dominio giapponese.

L’ironia sta nel fatto che, mentre la bambola pronuncia parole che evocano vita e speranza, nella serie assume il ruolo di fredda giustiziera: elimina senza pietà chiunque si muova durante il gioco. La sua immagine dolce e infantile si trasforma in un incubo visivo, perfetto per mettere in scena il contrasto tra innocenza (la bambina) e brutalità (la morte). Leggeda metropolitana vuole che il personaggio di Young-hee (영희), un nome comune legato all’infanzia nella cultura coreana, si ispiri ad alcuni libri per bambini degli anni ’70 e ’80.

La bambola, ormai iconica, è addirittura diventata un simbolo pop in Corea. A Seoul c’è una sua replica nel parco olimpico e nelle Filippine è stata usata in versione gigante per “scacciare” i pedoni indisciplinati, con un chiaro messaggio implicito: stai attento o succede qualcosa di serio.

È questo mix di significati profondi, radicati nella cultura coreana, che rende la bambola più di una semplice attrazione visiva. È un simbolo che parla di storia, identità e tensioni sociali, trasformando una filastrocca infantile in un messaggio forte, agghiacciante e simbolico.

Statue giganti delle bambole di Squid Game davanti a un tempio a Bangkok con logo Netflix

Statue giganti, ben 12 metri, delle bambole di Squid Game a Bangkok per il lancio della 3 stagione.

Scarpe Puma in edizione speciale ispirate a Squid Game.

Puma ha creato una linea di sneakers interamente dedicata alla serie coreana. Fonte immagine: Puma.

Il Marketing: Un’Esperienza Totale

Il successo di Squid Game non si limita alla serie televisiva. Netflix ha saputo sfruttare il brand per costruire un’esperienza di marketing globale che ha coinvolto i fan in modi nuovi e inaspettati. Collaborazioni con brand come Puma e Crocs hanno portato i simboli e i colori della serie nella vita quotidiana, facendo sì che il marchio Squid Game fosse visibile anche fuori dal piccolo schermo. Scarpe da ginnastica, vestiti e accessori hanno utilizzato i simboli della serie, diventando oggetti del desiderio per i fan, non solo per la loro estetica, ma anche per l’affinità con il mondo della serie.

In Corea, ancor prima del boom internazionale, quei simboli erano già diventati icone pop, spopolando tra eventi e street culture a Seoul. Non si tratta solo di merchandising, ma di una vera e propria firma visiva generazionale.

E poi ci sono gli eventi immersivi, da Seoul a Los Angeles, dove il pubblico si immerge nel mondo di Squid Game a 360 gradi. Maschere, scenografie e colori creano un’esperienza totale che fa sentire tutti protagonisti. Qui il graphic design smette di essere solo “vista” e diventa una “vita” da vivere.

Poster della campagna pubblicitaria di Squid Game

Fonte immagine: The Drum

Graphic Design in Squid Game: Un’Eredità Visiva

Squid Game ha ridefinito il ruolo del graphic design nell’industria cinematografica e televisiva. Non si tratta solo di estetica, ma di come il design possa diventare un veicolo per raccontare storie e trasmettere emozioni complesse. Ogni forma, ogni colore, ogni simbolo è stato pensato per far riflettere lo spettatore su temi sociali universali, ma radicati in un contesto coreano ben preciso.

L’impatto della serie in Corea ha scatenato un dibattito reale su disuguaglianze, pressione scolastica e aspettative sociali. Questo rende il graphic design uno specchio di un presente spesso difficile, che parla dritto al cuore e alla mente, sia in Corea che ovunque nel mondo.

Guardare Squid Game oggi vuol dire immergersi in un linguaggio visivo potente, pop e profondamente culturale. Un esempio perfetto di come il design può raccontare storie più grandi, conquistando pubblico e cuori di tutto il mondo.


Vivo da dentro queste trasformazioni e racconto come la cultura visiva coreana sta cambiando il mondo.
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